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act BSWW ha rappresentato YIT nell’acquisto di un terreno per un grande progetto residenziale

YIT, il più grande sviluppatore finlandese presente sul mercato polacco, ha acquistato un terreno di quasi 6 ettari nel distretto Bemowo di Varsavia. L’investimento previsto, denominato Nordic Bemowo, sarà un complesso di edifici residenziali situati in un’ottima posizione – non lontano da due stazioni della linea II della metropolitana di nuova costruzione. In definitiva, il progetto dello sviluppatore finlandese sarà un progetto a più fasi con la costruzione di oltre 600 appartamenti. Attualmente, l’investimento è allo stadio di lavori concettuali e di progettazione.

act BSWW ha ampiamente consigliato YIT nell’intero processo relativo all’acquisizione degli immobili da parte della società. La consulenza comprendeva: due diligence degli immobili, preparazione della documentazione della transazione, supporto nel processo di negoziazione e nella chiusura della transazione. Il partner che supervisionato il lavoro del team era l’avvocato Michał Wielhorski, socio amministratore, supportato dagli avvocati Mateusz Prokopiuk e Michał Sołtyszewski. Małgorzata Wąsowska, responsabile del dipartimento fiscale della legge BSWW, ha fornito consulenza su questioni fiscali relative all’operazione.

“Per noi è estremamente importante avere l’opportunità di lavorare con sviluppatori così importanti che operano sul mercato immobiliare a Varsavia. Apprezziamo molto il fatto di essere stati coinvolti in questo progetto e di essere stati in grado di fornire una consulenza completa in ogni fase della transazione. – ha detto Michał Wielhorski.

 

La act BSWW consiglia NEO Hospital per l’acquisto del robot da Vinci

La act BSWW ha consigliato il Gruppo NEO Hospital, che gestisce l’ospedale di Cracovia, su un progetto per l’acquisto di un moderno e unico robot chirurgico Da Vinci.

Il robot chirurgico da Vinci è un robot medico creato dalla società americana Intuitive Surgical. È stato progettato per facilitare l’esecuzione di procedure chirurgiche complesse utilizzando il metodo minimamente invasivo. Viene utilizzato in vari campi della chirurgia, in particolare nelle procedure ginecologiche, urologiche e cardiologiche.

L’ambito di lavoro del team dello studio legale su questo ordine comprendeva trattative con il fornitore del robot, investitori privati e un istituto finanziario, nonché con l’entità che finanzia l’acquisto del robot.

L’operazione è stata condotta dall’avvocato Piotr Smołuch (socio amministratore) e dal consulente legale Michał Pawlak (senior associate).

Siamo estremamente soddisfatti di aver potuto lavorare ad una transazione riguardante l’acquisto di un prodotto innovativo come il robot Da Vinci.” ha detto l’avvocato Piotr Smołuch, che ha supervisionato il lavoro del team su questa operazione.

La act BSWW ha supportato la società del Gruppo Strabag nell’acquisizione dell’attività della Caverion in Polonia

Il 28 febbraio 2019 Strabag PFS Austria GmbH, facente parte del gruppo Strabag SE, ha sottoscritto il contratto per l’acquisto del 100 % delle quote di partecipazione di Caverion Polska Sp. z o.o. Il proprietario precedente della società, Caverion Oyj finlandese, ha deciso di ritirarsi dal mercato polacco, la società era specializzata nella gestione dell’infrastruttura tecnica degli impianti (TFM).

La Caverion Polska, fondata nel 1993, ha dato lavoro a 170 dipendenti e il suo fatturato nel 2017 è stato di circa 12 milioni di Euro, la maggior parte dei quali nel settore TFM (le restanti attività sono ordini per impianti industriali). Il valore dell’operazione non è stato comunicato.

La act BSWW è  stato l’advisory per il gruppo Strabag durante tutto il processo di acquisizione delle quote di partecipazione della Caverion Polska. La consulenza comprendeva: due diligence della società, preparazione della documentazione dell’operazione, supporto nel processo di negoziazione, nonché rappresentanza nel procedimento di concentrazione attualmente in corso presso l’Ufficio di Concorrenza e Tutela dei Consumatori.

Il team è stato supervisionato dall’avvocato Marek Wojnar, socio fondatore della act BSWW, supportato dall’avvocato Marta Kosiedowska e dalla praticante Katarzyna Góra.

“Siamo lieti che il Gruppo Strabag, sinonimo di qualità e leader di mercato, ancora una volta ci ha dato fiducia ed ha apprezzato la nostra conoscenza e competenza nel campo delle operazioni di M&A in un ambito così delicato come quello dell’espansione del suo campo di attività in Polonia – ha espresso Marek Wojnar.

act BSWW ha prestato consulenza nell’emissione delle obbligazioni di Murapol S.A.

I legali della act BSWW hanno prestato consulenza a favore degli investitori finanziari nell’ambito dell’emissione delle obbligazioni da parte di Murapol S.A. e dalla società del gruppo Murapol S.A. – Aoram sp. z o.o., del valore nominale complessivo di circa 72 mln zloty (nell’ambito di due emissioni delle obbligazioni).

Murapol S.A. ha emesso obbligazioni non garantite di serie BA del valore nominale di circa 28 mln zloty, e Aoram sp. z o.o. – obbligazioni garantite di serie A del valore nominale di circa 44 mln zloty. Lo Studio act BSWW ha redatto l’intera documentazione legata all’emissione delle obbligazioni in oggetto, in particolare i documenti di garanzia delle obbligazioni di serie A emesse da parte di Aoram sp. z o.o. I soci supervisori dei lavori sul progetto erano gli avvocati Iwona Kurylak e Piotr Smołuch.

Murapol S.A. è il leader del settore di sviluppo immobiliare in Polonia, che nell’anno 2016 ha venduto oltre 3 mila locali. Si specializza nella realizzazione dei complessi abitativi, possiede investimenti nelle più grandi città polacche, viene premiato per la migliore qualità. Oltre all’attività immobiliare, Murapol S.A. è comproprietario e sponsor principale del club di calcio Widzew Łódź.

Problema con l’attualità dei documenti dell’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto

Pareva che l’emendamento della legge del 29 gennaio 2004 sul diritto degli appalti pubblici („legge Dap”) abbia cambiato in modo significativo il modo in cui dimostrare la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione, poiché adesso, invece dei documenti, l’appaltatore è tenuto a presentare una dichiarazione preliminare, di cui all’ art. 25 comma 1 della legge Dap (nei procedimenti che superano i limiti dell’UE la dichiarazione viene presentata con il formulario di Documento di Gara unico Europeo – „DGUE”). Di conseguenza è sembrato che sia stato pure modificato l’approccio sull’attualità dei documenti attestanti le circostanze indicate nella data dichiarazione preliminare, che è obbligato a presentare l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto.

Allo stato precedente, vigente fino al 27 luglio 2016 i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione, dovevano tenere l’aggiornamento al giorno della presentazione delle offerte (oppure al giorno della presentazione delle domande di partecipazione). Non era al contempo esenzionale se i documenti erano stati presentati con l’offerta o in risposta al richiamo dell’appaltante al completamento, in base all’art. 26 comma 3 della legge Dap – dovevano confermare le circostanze rivelate attraverso di loro, entro e non oltre il giorno in cui è scaduto il termine per la presentazione della domande di partecipazione nel procedimento o il termine di presentazione delle offerte.
Allo stato legale attuale non vi è alcuna disposizione corrispondente per quanto riguarda il momento in cui i documenti presentati dagli appaltatori devono confermare la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione.

L’art. 25a della legge Dap introdotto alla legge in via dell’emendamento indica, che al. momento della presentazione della dichiarazione afferma in modo preliminare le circostanze di cui sopra. Contemporaneamente nell’ art. 26 comma 2f della legge Dap è stata prevista la possibilità di verificare da parte dell’appaltante la soddisfazione di tali condizioni in ogni fase del procedimento tramite la possibilità di richiedere la presentazione di tutti o di alcuni documenti, se l’appaltante lo ritiene necessario per assicurare l’adatto svolgimento del procedimento.

Nella fase successiva l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto, in base all’ art. 26 comma 1 della legge Dap viene chiamato (in caso di procedimenti inferiori ai livelli dell’UE la chiamata ha carattere facoltativo) a presentare entro il termine indicato le dichiarazioni o i documenti aggiornati al giorno della presentazione i quali affermano le circostanze, di cui all’art. 25 comma 1 della legge Dap.
Dal contenuto della disposizione di cui sopra risulta che tali documenti devono essere attuali al giorno della presentazione, il che significa che i documenti presentati dal tato appaltatore non devono essere aggiornati al giorno della presentazione delle offerte ma al giorno della presentazione all’appaltante.

Esempio: se il termine della presentazione delle offerte è stato stabilito per il 5 maggio 2017, e successivamente l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto è stato chiamato a completare i documenti, ai sensi dell‘art. 26 comma 1 della legge Dap e gli è stato indicato il termine per la presentazione dei documenti entro il 7 luglio 2017, allora i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento oppure la mancanza di base per l’esclusione, possono essere emessi dopo la data della presentazione delle offerte, ovvero dopo il 5 maggio 2017.
La presente interpretazione è stata ampiamente approvata sia dalla giurisprudenza che della dottrina giuridica.

Krajowa Izba Odwoławcza [Camera Nazionale di Appello] in una delle sue sentenze ha indicato che „il concetto presentato [descritto di sopra] corrisponde alle intenzioni del legislatore, sia nazionale che europeo, hanno posto particolare attenzione alla valutazione della situazione personale degli appaltatori in base alle informazioni più aggiornate. La realizzazione di questa idea in base alla legge nazionale sono in particolare le disposizioni dell’ art. 26 comma 2f del Dap che permette di obbligare l’appaltatore in ogni fase del procedimento, in particolare a presentare le dichiarazioni attuali o i documenti, oppure l’art. 24 comma 12 del Dap che autorizza l’appaltante ad escludere l’appaltatore in ogni fase del procedimento sulla concessione dell’appalto. Diversamente, in base alla legge europea è sufficiente appellarsi al punto 84 del Preambolo della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti che abroga la Direttiva 2004/18/WE, dalla quale risulta che “[…]Gli Istituti ordinanti dovrebbero avere anche il diritto di chiedere in qualsiasi momento per i documenti interi o in parte che affermano, quando considerano necessario che il corretto svolgimento del procedimento […]”, come il Punto 85, dove si legge, in particolare che “[…] È importante che le decisioni degli istituti ordinanti si basino sulle informazioni attuali, soprattutto se riguarda le questioni di esclusione, a causa del fatto che le modifiche sostanziali possono avvenire molto rapidamente […]” (sentenza di KIO [Camera Nazionale di Appello] del 9 maggio 2017, KIO 785/17).

Per quanto riguarda l’attualità dei documenti, il legislatore ha stabilito che i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento, i criteri della selezione e la mancanza della base per l’esclusione, devono essere attuali al giorno della loro presentazione e non alla scadenza del termine della presentazione delle offerte o delle domande, come allo stato legale precedente (P. Granecki, Diritto di appalti. Commento. Ediz. 5, Varsavia 2016).

Tuttavia, nella sentenza del 20 aprile 2017, KIO 707/17 il Consiglio ha preso la posizione opposta, motivando che „anche allo stato attuale, l’appaltatore è tuttora obbligato a dimostrare – a pena di esclusione dal procedimento – la soddisfazione delle condizioni di partecipazione del procedimento, al giorno della presentazione delle offerte, il che conferma con la sua assicurazione nel documento DGUE e nelle dichiarazioni separate in forma scritta allegate all’offerta, e tale stato deve mantenersi fino alla stipula del contratto. La modifica del contenuto dell’art. 26 comma 3 della legge Dap ha solo l’effetto che i documenti integrati dagli appaltatori su richiesta dell’ art. 26 comma 3 Dap, possono essere rilasciati con data corrente, ma allo stesso tempo devono avere nel suo contenuto la conferma di soddisfazione della condizione da parte dell’appaltatore al giorno della presentazione dell’offerta. (…) Non è quindi possibile interpretare la disposizione dell’ art. 26 comma 1 e dell’ art. 26 comma 3 della legge Dap e le „attualità” dei documenti richiesti in modo diverso dalla dichiarazione presentata. L’introduzione della risoluzione basata sulla dichiarazione dell’appaltatore stipulata con DGUE aveva sicuramente lo scopo di in formalizzare il procedimento e di esonerare l’appaltatore del completamento dei documenti ai fini di ogni procedimento sulla concessione dell’ordine, richiesta dall’appaltatore, ma l’appaltatore chiamato è tenuto a confermare i fatti sostanziali, di cui alla dichiarazione, tramite i documenti richiesti nel procedimento del contenuto corrispondente al termine della presentazione delle offerte.

Nonostante il fatto che la seconda sentenza KIO citata presenta la posizione di minoranza, tale divergenza delle giurisprudenza rende insicuri gli appaltatori per quanto riguarda l’esclusione dal procedimento, e successivamente la loro offerta non sarà rifiutata a causa della presentazione dei documenti che non confermeranno lo stato attuale al giorno della presentazione delle offerte.
Pertanto, al fine di garantire gli interessi, è meglio disporre documenti che confermano la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione attuali al giorno della presentazione delle offerte.

act BSWW ha prestato consulenza in occasione della fusione delle societa del gruppo Nielsen

Lo Studio act BSWW ha prestato consulenza alla Nielsen in relazione alla fusione infragruppo delle società controllate, ovvero della ACNielsen Polska Sp. z o.o. con sede a Varsavia e della Brandbank (Poland) con sede a Stettino.

Il socio supervisore del progetto è stata Marta Kosiedowska – avvocato, con il supporto di Marlena Suchonos – praticante dello studio. Il team di Varsavia è stato responsabile della preparazione della documentazione per la fusione delle società e della finalizzazione del processo.

„Prestiamo servizi legali a favore della Nielsen nell’ambito societario e contrattuale da molti anni. Apprezziamo molto di essere stati coinvolti nel processo della fusione infragruppo della società e speriamo che avremo l’opportunità di apportare un valore aggiuntivo anche in connessione ad altri progetti sostanziali per la Nielsen” – commenta l’avv. Marta Kosiedowska.

Allegati:

13.07.2017_it_informacja_prasowa_nielsen.pdf

act BSWW ha prestato consulenza nell’emissione delle obbligazioni di Murapol S.A.

I legali della act BSWW hanno prestato consulenza a favore degli investitori finanziari nell’ambito dell’emissione delle obbligazioni da parte di Murapol S.A. e dalla società del gruppo Murapol S.A. – Aoram sp. z o.o., del valore nominale complessivo di circa 72 mln zloty (nell’ambito di due emissioni delle obbligazioni).

Murapol S.A. ha emesso obbligazioni non garantite di serie BA del valore nominale di circa 28 mln zloty, e Aoram sp. z o.o. – obbligazioni garantite di serie A del valore nominale di circa 44 mln zloty. Lo Studio act BSWW ha redatto l’intera documentazione legata all’emissione delle obbligazioni in oggetto, in particolare i documenti di garanzia delle obbligazioni di serie A emesse da parte di Aoram sp. z o.o. I soci supervisori dei lavori sul progetto erano gli avvocati Iwona Kurylak e Piotr Smołuch.

Murapol S.A. è il leader del settore di sviluppo immobiliare in Polonia, che nell’anno 2016 ha venduto oltre 3 mila locali. Si specializza nella realizzazione dei complessi abitativi, possiede investimenti nelle più grandi città polacche, viene premiato per la migliore qualità. Oltre all’attività immobiliare, Murapol S.A. è comproprietario e sponsor principale del club di calcio Widzew Łódź.

Problema con l’attualità dei documenti dell’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto

Pareva che l’emendamento della legge del 29 gennaio 2004 sul diritto degli appalti pubblici („legge Dap”) abbia cambiato in modo significativo il modo in cui dimostrare la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione, poiché adesso, invece dei documenti, l’appaltatore è tenuto a presentare una dichiarazione preliminare, di cui all’ art. 25 comma 1 della legge Dap (nei procedimenti che superano i limiti dell’UE la dichiarazione viene presentata con il formulario di Documento di Gara unico Europeo – „DGUE”). Di conseguenza è sembrato che sia stato pure modificato l’approccio sull’attualità dei documenti attestanti le circostanze indicate nella data dichiarazione preliminare, che è obbligato a presentare l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto.

Allo stato precedente, vigente fino al 27 luglio 2016 i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione, dovevano tenere l’aggiornamento al giorno della presentazione delle offerte (oppure al giorno della presentazione delle domande di partecipazione). Non era al contempo esenzionale se i documenti erano stati presentati con l’offerta o in risposta al richiamo dell’appaltante al completamento, in base all’art. 26 comma 3 della legge Dap – dovevano confermare le circostanze rivelate attraverso di loro, entro e non oltre il giorno in cui è scaduto il termine per la presentazione della domande di partecipazione nel procedimento o il termine di presentazione delle offerte.
Allo stato legale attuale non vi è alcuna disposizione corrispondente per quanto riguarda il momento in cui i documenti presentati dagli appaltatori devono confermare la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione.

L’art. 25a della legge Dap introdotto alla legge in via dell’emendamento indica, che al. momento della presentazione della dichiarazione afferma in modo preliminare le circostanze di cui sopra. Contemporaneamente nell’ art. 26 comma 2f della legge Dap è stata prevista la possibilità di verificare da parte dell’appaltante la soddisfazione di tali condizioni in ogni fase del procedimento tramite la possibilità di richiedere la presentazione di tutti o di alcuni documenti, se l’appaltante lo ritiene necessario per assicurare l’adatto svolgimento del procedimento.

Nella fase successiva l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto, in base all’ art. 26 comma 1 della legge Dap viene chiamato (in caso di procedimenti inferiori ai livelli dell’UE la chiamata ha carattere facoltativo) a presentare entro il termine indicato le dichiarazioni o i documenti aggiornati al giorno della presentazione i quali affermano le circostanze, di cui all’art. 25 comma 1 della legge Dap.
Dal contenuto della disposizione di cui sopra risulta che tali documenti devono essere attuali al giorno della presentazione, il che significa che i documenti presentati dal tato appaltatore non devono essere aggiornati al giorno della presentazione delle offerte ma al giorno della presentazione all’appaltante.

Esempio: se il termine della presentazione delle offerte è stato stabilito per il 5 maggio 2017, e successivamente l’appaltatore, la cui offerta è stata valutata in modo più alto è stato chiamato a completare i documenti, ai sensi dell‘art. 26 comma 1 della legge Dap e gli è stato indicato il termine per la presentazione dei documenti entro il 7 luglio 2017, allora i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento oppure la mancanza di base per l’esclusione, possono essere emessi dopo la data della presentazione delle offerte, ovvero dopo il 5 maggio 2017.
La presente interpretazione è stata ampiamente approvata sia dalla giurisprudenza che della dottrina giuridica.

Krajowa Izba Odwoławcza [Camera Nazionale di Appello] in una delle sue sentenze ha indicato che „il concetto presentato [descritto di sopra] corrisponde alle intenzioni del legislatore, sia nazionale che europeo, hanno posto particolare attenzione alla valutazione della situazione personale degli appaltatori in base alle informazioni più aggiornate. La realizzazione di questa idea in base alla legge nazionale sono in particolare le disposizioni dell’ art. 26 comma 2f del Dap che permette di obbligare l’appaltatore in ogni fase del procedimento, in particolare a presentare le dichiarazioni attuali o i documenti, oppure l’art. 24 comma 12 del Dap che autorizza l’appaltante ad escludere l’appaltatore in ogni fase del procedimento sulla concessione dell’appalto. Diversamente, in base alla legge europea è sufficiente appellarsi al punto 84 del Preambolo della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti che abroga la Direttiva 2004/18/WE, dalla quale risulta che “[…]Gli Istituti ordinanti dovrebbero avere anche il diritto di chiedere in qualsiasi momento per i documenti interi o in parte che affermano, quando considerano necessario che il corretto svolgimento del procedimento […]”, come il Punto 85, dove si legge, in particolare che “[…] È importante che le decisioni degli istituti ordinanti si basino sulle informazioni attuali, soprattutto se riguarda le questioni di esclusione, a causa del fatto che le modifiche sostanziali possono avvenire molto rapidamente […]” (sentenza di KIO [Camera Nazionale di Appello] del 9 maggio 2017, KIO 785/17).

Per quanto riguarda l’attualità dei documenti, il legislatore ha stabilito che i documenti attestanti la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento, i criteri della selezione e la mancanza della base per l’esclusione, devono essere attuali al giorno della loro presentazione e non alla scadenza del termine della presentazione delle offerte o delle domande, come allo stato legale precedente (P. Granecki, Diritto di appalti. Commento. Ediz. 5, Varsavia 2016).

Tuttavia, nella sentenza del 20 aprile 2017, KIO 707/17 il Consiglio ha preso la posizione opposta, motivando che „anche allo stato attuale, l’appaltatore è tuttora obbligato a dimostrare – a pena di esclusione dal procedimento – la soddisfazione delle condizioni di partecipazione del procedimento, al giorno della presentazione delle offerte, il che conferma con la sua assicurazione nel documento DGUE e nelle dichiarazioni separate in forma scritta allegate all’offerta, e tale stato deve mantenersi fino alla stipula del contratto. La modifica del contenuto dell’art. 26 comma 3 della legge Dap ha solo l’effetto che i documenti integrati dagli appaltatori su richiesta dell’ art. 26 comma 3 Dap, possono essere rilasciati con data corrente, ma allo stesso tempo devono avere nel suo contenuto la conferma di soddisfazione della condizione da parte dell’appaltatore al giorno della presentazione dell’offerta. (…) Non è quindi possibile interpretare la disposizione dell’ art. 26 comma 1 e dell’ art. 26 comma 3 della legge Dap e le „attualità” dei documenti richiesti in modo diverso dalla dichiarazione presentata. L’introduzione della risoluzione basata sulla dichiarazione dell’appaltatore stipulata con DGUE aveva sicuramente lo scopo di in formalizzare il procedimento e di esonerare l’appaltatore del completamento dei documenti ai fini di ogni procedimento sulla concessione dell’ordine, richiesta dall’appaltatore, ma l’appaltatore chiamato è tenuto a confermare i fatti sostanziali, di cui alla dichiarazione, tramite i documenti richiesti nel procedimento del contenuto corrispondente al termine della presentazione delle offerte.

Nonostante il fatto che la seconda sentenza KIO citata presenta la posizione di minoranza, tale divergenza delle giurisprudenza rende insicuri gli appaltatori per quanto riguarda l’esclusione dal procedimento, e successivamente la loro offerta non sarà rifiutata a causa della presentazione dei documenti che non confermeranno lo stato attuale al giorno della presentazione delle offerte.
Pertanto, al fine di garantire gli interessi, è meglio disporre documenti che confermano la soddisfazione delle condizioni di partecipazione nel procedimento e la mancanza della base per l’esclusione attuali al giorno della presentazione delle offerte.

act BSWW ha consigliato a favore di Reino Partners e del Gruppo Buma in occasione del progetto Cu Office

Reino Partners e Gruppo Buma realizzano insieme il loro primo progetto in materia di costruzione. L’investimento a Breslavia sarà composto da due edifici ad uso ufficio per una superficie complessiva di oltre 23 000 mq. Il collaudo dei primi uffici è previsto già alla fine dell’anno 2018.

Lo Studio ACT BSWW ha consigliato in tutte le fasi della realizzazione del progetto. I legali di Varsavia hanno lavorato sia sulle questioni riguardanti l’esame legale dell’immobile sia sulla transazione del suo acquisto con destinazione alla costruzione di Cu Office, prestando anche consulenza alle questioni fiscali del tutto il processo. Hanno anche assistito Reino Partners e Gruppo Buma in materia di formazione e servizio per joint venture ed il processo di investimento.

Il partner che ha guidato il lavoro del team è stato avvocato Michał Wielhorski, il socio gestore, assistito da Michał Sołtyszewski e Mateusz Prokopiuk – i legali dello studio.

La costruzione del primo edificio più grande (13 000 mq ) ad uso ufficio è appena cominciata. Il secondo edificio, più piccolo, sarà di una superficie di 10 000 mq. L’investimento si distinguerà dalle terrazze verdi pubbliche sugli edifici di 8 piani e da una moderna infrastruttura per le bicilette.

– Siamo molto lieti che sia per la Reino Partners che per il Gruppo Buma siamo un consulente legale di fiducia, invitato sempre alla collaborazione per i nuovi progetti. La consulenza in materia di joint venture per i due leader sul mercato immobiliare, quali sono Reino Partners e Gruppo Buma, è una sfida notabile ma anche un’esperienza interessante – commenta l’avvocato Michał Wielhorski.

Due promozioni partner e nuovo leader nel dipartimento fiscale dello studio act BSWW di Varsavia

Iwona Kurylak e Łukasz Piekarski sono entrati nel gruppo dei partner dello studio act BSWW, entrambi con pratica nell’emissione dei titoli. Il team dei legali ha rinforzato inoltre Małgorzata Wąsowska, consulente fiscale con esperienza pluriennale in consulenza, tra cui nella cosiddetta Big Four.

„Il mercato delle obbligazioni societarie in Polonia si è sviluppato negli ultimi anni in un modo stabile grazie ai tassi d’interesse relativamente bassi. L’impatto positivo sul mercato del debito aveva anche la stagnazione sul mercato di borsa e sul mercato azionario. Grazie ai summenzionati fattori nonché alla specializzazione più profonda e all’allargamento del portfolio dei clienti dello studio, il nostro team di consulenza nell’ambito dell’emissione dei titoli cresce fortemente. Le promozioni in partner di Iwona Kurylak e Łukasz Piekarski sono una conseguenza naturale dell’ingrandimento della nostra partecipazione nel mercato delle operazioni dell’emissione dei titoli.” – cominica l’avvocato Piotr Smołuch, il leader nella pratica di emissione dei titoli act BSWW. „I problemi fiscali costituiscono un argomento rilevante per le questioni commerciali dei nostri Clienti, soprattutto nella situazione economica attuale. È molto importante che il Cliente possa sentire di essere in buone mani. Małgorzata Wąsowska è un esperto fiscale, di cui i nostri Clienti possono sicuramente fidarsi.” – aggiunge.

Iwona Kurylak è avvocato e socio della act BSWW. Presta assistenza legale nelle transazioni attinenti all’emissione dei titoli, con particolare riguardo all’emissione delle obbligazioni garantite. Possiede esperienza complessiva nell’ambito delle transazioni M&A (tra cui la preparazione di NDA, supervisione ed esecuzione delle ricerche due diligence e negoziazioni della struttura di transazione, preparazione e negoziazione dei documenti transativi, compresi i contratti di investimento, di vendita delle partecipazioni/azioni oppure delle imprese/ dei suoi rami d’azienda/ dei componenti del patrimonio, preparazione dei contratti nell’ambito del progetto comune). Assiste nei progetti concernenti il diritto fallimentare e nei processi di ristrutturazione. Si dedica all’assistenza corporativa quotidiana alle società di diritto commerciale, ivi comprese quelle pubbliche. Nell’ambito della propria pratica professionale si è occupata del diritto dei mercati di capitali, del diritto commerciale e del diritto fallimentare.

Łukasz Piekarski è avvocato e socio della act BSWW. Si occupa del diritto economico inteso in senso lato e del diritto penale, considerando il carattere specifico delle cause economiche penali. Vanta spiccata esperienza nelle procedure giudiziarie, sia civili che penali. Si è inoltre dedicato alla consulenza in occasione delle emissioni dei titoli.

Małgorzata Wąsowska possiede esperienza complessiva nella consulenza fiscale nell’ambito delle transazioni M&A, transazioni sulle attività e sulle partecipazioni. Ha supervisionato ed effettuato numerose ricerche legali fiscali due diligence, si occupava dell’elaborazione delle strutture di transazioni, negoziazioni dei contratti di vendita delle partecipazioni/azioni e delle imprese/dei suoi rami d’azienda/dei componenti del patrimonio. Negli anni 2006-2015 ha lavorato per un’impresa della cosiddetta Big Four, dove nel periodo 2013-2015 esercitava la funzione di manager nel team di M&A. Possiede esperienza pluriennale nell’ambito della consulenza fiscale quotidiana, tra cui per i soggetti del settore immobiliare, edile, e-commerce, energetico, FMCG. Possiede anche vasta esperienza nei procedimenti davanti agli organi fiscali nonché alle corti amministrative e nell’ambito di consulenza internazionale.