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Nuovo sistema di risoluzione delle controversie in via conciliante

14.04.2017

All’inizio dell’anno è entrata in vigore la legge che permette agli imprenditori di scegliere tra la risoluzione della controversia con il consumatore in via conciliante o tramite una procedura giudiziaria tradizionale.
Il regolamento del 23 settembre 2016 sulla risoluzione delle controversie dei consumatori in modo extragiudiziale, entrato in vigore il 10 gennaio 2017 implementa il cosiddetto pacchetto legislativo il quale comprende la direttiva 2013/11/UE del 21 maggio 2013 sui metodi alternativi della risoluzione delle controversie dei consumatori nonché il Regolamento (UE) n. 524/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo alla risoluzione delle controversie online dei consumatori.
A quale tipo di controversie viene applicato il regolamento?

Il Regolamento si applica alla risoluzione di controversie dei consumatori residenti sul territorio della Polonia o di un altro paese membro dell’UE con imprenditori aventi sede sul territorio della Polonia.
La risoluzione delle controversie dei consumatori in modo extragiudiziale è obbligatoria?

L’obbligo della risoluzione extragiudiziale delle controversie tra i consumatori è stato applicato solamente ai soggetti finanziari in connessione ad un procedimento tenuto da parte del Mediatore Finanziario.
In altri casi l’imprenditore può aderire di propria volontà al sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie tramite l’unione ad una data organizzazione settoriale, attraverso l’iscrizione alla lista tenuta dal soggetto autorizzato oppure inserendo il consenso alla giurisdizione del soggetto autorizzato nelle adeguate bozze dei contratti funzionanti nella circolazione fra consumatori.

Quale soggetto è autorizzato alla risoluzione della controversia?

Il procedimento è condotto dal soggetto autorizzato, ovvero da qualsiasi entità che ha ottenuto l’iscrizione nel registro tenuto da parte del Presidente di UOKiK. L’ente autorizzato può essere sia un soggetto pubblico (Presidente dell’Ufficio di Comunicazione Elettronica [Urząd Komunikacji Elektronicznej], Ispezione di Commercio [Inspekcja Handlowa] o Tribunale Conciliante presso le Autorità di Vigilanza Finanziaria [Sąd Polubowny przy Komisji Nadzoru Finansowego]), che non pubblico (soggetti costituiti da parte degli imprenditori del dato settore).
Quali tipi di risoluzioni delle controversie prevede la legge?

Il procedimento sulla risoluzione extragiudiziale delle controversie dei consumatori può consistere nel condurre le parti a trovare un punto di incontro al fine di risolvere la controversia (mediazione), nella presentazione alle parti della proposta di risoluzione della controversia (conciliazione), nella risoluzione della controversia mediante una decisione imposta (arbitrato). Il punto importante è il fatto che solo la risoluzione della controversia emessa in un procedimento conciliante avrà carattere vincolante, e nel caso in cui le parti sono state informate in anticipo del suo carattere vincolante, delle conseguenze del mancato adempimento ad esso ed inoltre avranno espresso in consenso di sottoporsi a tale risoluzione.

Quali sono gli obblighi dell’imprenditore il quale decide si risolvere la controversia con i consumatori in via extragiudiziale?

Se un imprenditore decide si risolvere la controversia con i consumatori in via extragiudiziale (o in base alla legge o di propria scelta), deve informare i consumatori sull’adeguato soggetto autorizzato. Tale informazione deve includere almeno l’indirizzo web del soggetto autorizzato e deve essere condivisa in modo comprensibile e facilmente accessibile per il consumatore, tra cui sul sito web dell’imprenditore (se esso tiene tale sito) nonché nelle bozze dei contratti stipulati con i consumatori (se esso li adopera).
Se l’imprenditore stipula allo stesso tempo contratti di vendita e contratti di fornitura dei servizi online, è dunque tenuto a fornire il collegamento elettronico alla piattaforma ODR (https://webgate.ec.europa.eu/odr/main/index.cfm?event=main.home.show&lng=PL).
La legge prevede gli obblighi imposti a tutti gli imprenditori?

Si. In caso di decisione negativa per la reclamazione presentata da parte del consumatore, ciascun imprenditore è obbligato ad indicare al consumatore (per iscritto o su altro dispositivo) l’adeguato soggetto autorizzato a risolvere la controversia nonché a presentare una dichiarazione concernente se accetta di risolvere la controversia da parte di tale soggetto. In mancanza di tale dichiarazione si ritiene che l’imprenditore abbia accettato di partecipare al procedimento. La normativa non specifica il termine della soddisfazione dell’obbligo di cui sopra riportato.
Il suddetto obbligo riguarda le controversie derivanti da una reclamazione presentata dal 10 gennaio 2017.
Interruzione della prescrizione
In conformità alla normativa l’avviamento della procedura sulla risoluzione extragiudiziale della controversia comporta l’interruzione della prescrizione esente oggetto della controversia.

L’obbligo di prendere posizione alla reclamazione da parte del consumatore
La legge introduce un cambiamento significante nella precedente legge del 30 maggio 2014 sui diritti del consumatore.
Nel caso di reclamazioni presentate dal 10 gennaio 2017, gli imprenditori sono tenuti a fornire risposta alla reclamazione entro 30 giorni dalla ricezione di essa. Se l’imprenditore non mantiene il termine, si ritiene la reclamazione come accettata. Tuttavia, la risposta dovrebbe essere trasmessa per iscritto o su un apposito dispositivo. Vale la pena sottolineare che finora l’obbligo di presentare una risposta alla reclamazione valeva solo per il settore delle telecomunicazioni (in base alla legge del 16 luglio 2004 – Diritto delle telecomunicazioni) e turistico (in base alla legge del 29 agosto 1997 sui servizi turistici).
Gli effetti dell’introduzione del sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie

Lo scopo di introduzione delle nuove regolamentazioni è quello di assicurare ai consumatori una via alternativa alla risoluzione delle controversie con gli imprenditori. I metodi alternativi si basano sulla velocità, mancata formalizzazione (paragonando con la via giudiziaria), partecipazione volontaria, garanzia di riservatezza nonché garantendo la partecipazione di un esperto neutrale e imparziale. Esse permettono quindi di trovare una soluzione soddisfacente per entrambi le parti senza la necessità di partecipare in procedimenti giudiziari lunghi e costosi.
È difficile valutare se le nuove regolamentazioni porteranno i risultati attesi. Dobbiamo ricordarci che spetta all’imprenditore di prendere la decisione definitiva se utilizzare i metodi alternativi di risoluzione delle controversie tra i consumatori. Le nuove regolamentazioni costituiscono quindi una prova di maturità del mercato e l’apertura degli imprenditori ai metodi alternativi di risoluzione delle controversie.

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